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venerdì 20 marzo 2009

Buone nuove e diritti negati

A Mazara del Vallo rimane un mistero la riduzione della concentrazione di nitrati nell'acqua che tramite acquedotto comunale giunge nei quartieri di Trasmazzaro e Tonnarella.

Dall'analisi, effettuata da questo comitato su altri due campioni di acqua, ancora si conferma l'abbassamento della concentrazione di nitrati: via Monte Cervino 40mg/l, via Leonardo da Vinci 35 mg/l.

La notizia è positiva, ma è negativo il fatto che l'amministrazione continui a ignorare il diritto dei cittadini a conoscere i dati delle analisi, prima e dopo il risultato raggiunto, e i metodi usati per ottenerlo.

Il diritto ad essere informati è sfacciatamente negato.

E più passa il tempo, più monta lo sdegno contro una amministrazione despota e insensata.

È possibile che in questa città si sopporti l'arroganza al potere?

Deve pur esserci una via di uscita. La rassegnazione, vero male di questa città , non può vincere sulla speranza.

Dal 1992, anno che ha segnato la fine della prima repubblica, il cambiamento che poteva avvenire lo si attende ancora. E' avvenuto solo il peggio.

L'interesse ha preso il posto delle ideologie.

Così il futuro delle nuove generazioni viene bruciato dai mercanti al palazzo che svendono la città e la imbruttiscono a colpi di cemento, mentre gli intellettuali, emarginati o con la puzza al naso, guardano a distanza e si parlano addosso.

Cosa serve, cosa manca perché nasca una coscienza sociale vera, un dissenso costruttore di futuro?

Fare informazione, stare fra la gente, parlare, creare occasioni di incontro, provocare aggregazione.
Chiaro, si sa, ma difficile da realizzare.

Bisogna dire alla gente cosa sta accadendo, parlare delle imposizioni subite (Ato Rifiuti.....), e di quelle che si prospettano minacciose (Ato Idrica...), parlare di diritti, di strumenti per la rivendicazione, far leva sui bisogni e mettere in funzione le coscienze.

La gente è umiliata ogni giorno.

Per farlo occorre usare l'arte del parlare facile e saper toccare i nervi scoperti. Ma è anche una questione di tempo.

La società oggi non è pronta, occorre un elemento esterno che la scuota e la metta in movimento. Un elettroshock.

Il dopoguerra ha prodotto in campo politico ed economico una rivoluzione copernicana. I padri della patria e i partiti a cui essi aderivano hanno ricostruito l'Italia fino a renderla stabilmente libera e tale da essere annoverata fra le più potenti e industrializzate nazioni del mondo.

La crisi che il mondo sta attraversando e che colpisce anche l'Italia potrebbe essere l'occasione incruenta perché si riproducano le condizioni di un nuovo miracolo politico ed economico.

A livello locale è il momento di eliminare, come zavorra, la disonestà e l'incompetenza e puntare, come i nostri padri, al migliore futuro attraverso uomini probi e competenti.

Strategico il contatto fra chi ha memoria storica e le nuove generazioni, perché queste ultime si rendano partecipi del miracolo che ha cambiato l'Italia e si facciano mezzo per ripeterlo.

(Dalla discussione del giorno 11 marzo 2009 ore 18,30-21.00 - Verbale n.68 )

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