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domenica 13 gennaio 2008

Verbale n.25

Il giorno 8 del mese di gennaio dell'anno 2008, il comitato si riunisce alle ore 18,30.


Aperta la seduta, si commenta il decreto di proroga reso in data 28 dicembre 2007 dai funzionari regionali preposti.


Non sorprende più di tanto che il sindaco lo abbia ottenuto, quello che preoccupa è che tutte le previsioni pessimistiche si stanno avverando e che anche nel testo di questa proroga sono contenuti, all'art.5, i presupposti di un'ulteriore proroga.


L'iter che questa vicenda sta seguendo era previsto da chi ha sospettato fin dall'inizio che non c'era volontà di risolvere il problema e tutte le azioni messe in atto fino ad ora hanno confermato che i sospetti erano fondati.

E questo è quanto.


I cittadini sono soli. Soli, dentro un pericolo che corrono da anni inconsapevolmente e da mesi in piena consapevolezza e in aperta battaglia contro un sindaco e una amministrazione sordi e incapaci di avviare l'iter più corretto per contrastare il fenomeno nel breve termine e per risolverlo in via definitiva nel lungo termine.


Si ritorna a parlare delle cause che hanno potuto generare il fenomeno e si fa riferimento ad una interrogazione presentata in consiglio comunale nel 1997 dall'allora consigliere Andrea Anselmi, intorno ai rifiuti tossici
che venivano scaricati e nascosti nelle cave adiacenti il territorio di Mazara del Vallo e precisamente nelle zone Mazara-Petrosino e Mazara –Costiera. L’interrogazione prendeva spunto da un articolo molto forte che era stato pubblicato dal settimanale “L’ESPRESSO” il quale denunciava questo fenomeno sostenendo che ci fosse un commercio gestito da Cosa Nostra. Il Sindaco pro-tempore ( Giovanni D’Alfio) ha comunicato all’A.S.L. n° 4 di Palermo , almeno così si è detto, competente per territorio, quanto dal Consigliere Anselmi e dal settimanale denunciato. Copia dell’articolo citato è stata posta agli atti del Consiglio Comunale di quella sessione. In quel periodo per vox populi si diceva che questo fenomeno era in “accertamento” da parte delle autorità competenti ma nulla, poi, si è saputo.”

Le notizie nel virgolettato, riportate integralmente, sono state acquisite in seduta tramite telefonata ad Andrea Anselmi e successiva email di risposta.


A supporto si ricorda che l'istituto commerciale di Mazara del Vallo condusse forse nello stesso tempo uno studio del territorio che portò alla stessa individuazione, e che tale studio si concluse con una tavola rotonda alla quale, autorevolmente, presenziò il compianto Paolo Borsellino.


Per la convalida di questa ultima notizia ci si riserva di assumere ulteriori informazioni attraverso contatti con gli insegnanti che curarono lo studio.


Viene quindi letto un articolo dal titolo “Terapia d'urto per l'emergenza nitrati”che ignoti hanno fatto pervenire al comitato, e si invia subito una email di richiesta documenti a Giorgio Provolo, professore associato dell'Istituto di Ingegneria Agraria dell'Università di Milano, le cui dichiarazioni, contenute nell'articolo, appaiono interessanti.


Si definiscono successivamente le modalità di avvio della campagna di monitoraggio, così come dichiarato nell'intervista rilasciata dai rappresentanti di questo comitato a Tele8 e acquisita al blog con il post del 9 gennaio 2008.


Si passa, quindi, a due comunicazioni che richiedono una delibera:

1) l'AUSER di Mazara del Vallo ha invitato il comitato a tenere una relazione sul problema dei nitrati;

2) il presidente del Comitato Civico Trasmazzaro ha richiesto per via telefonica la sottoscrizione, previa lettura e approvazione, di una lettera che lo stesso avrebbe predisposto per informare il nuovo prefetto della situazione in atto a Mazara del Vallo e per richiedere un incontro. La proposta è stata avanzata anche ad altri comitati e associazioni che hanno già aderito.


I presenti esprimono parere favorevole sulle due proposte e rimangono in attesa della definizione dei termini da parte dei proponenti.


Conclusa la discussione, la seduta è tolta alle ore 19,45

Il Comitato

1 commento:

Anonimo ha detto...

tratto da www.repubblica.it

http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/rifiuti-3/sicilia-proteste/sicilia-proteste.html

E le proteste per l'arrivo dei camion carichi di immondizia si allargano anche alla Sicilia. Blocchi in provincia di Agrigento per l'arrivo di un traghetto carico di 1.500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Un centinaio di abitanti hanno occupato con le loro auto la strada vicina discarica, al confine tra i comuni di Montallegro, Siculiana e Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento. Al termine di un incontro con gli amministratori comunali dei paesi interessati, iniziato intorno alle tre e concluso solo alle sei del mattino, il prefetto di Agrigento Umberto Postiglione ha convinto i manifestanti a sospendere la protesta. I 30 camion utilizzati per il trasporto dei rifiuti rimasti fermi in banchina a Porto Empedocle, hanno raggiunto la discarica di Siculiana scortati dalla polizia.

"Nella provincia - dice il viceprefetto Nicola Diomedesi - si producono 500 tonnellate di rifiuti al giorno. Se dalla Campania ne arrivano 1.500, per le nostre discariche sono davvero poca cosa". E il presidente della Regione Cuffaro spiega perché la Sicilia ha aderito all'invito avanzato dal presdiente del Consiglio: "Consentire lo smaltimento di 1.500 tonnellate di rifiuti in condizioni di sicurezza ambientale, è il contributo che intendiamo fornire per superare un'emergenza che rischia di pregiudicare l'immagine del nostro Paese. La scelta - aggiunge Cuffaro - per quanto impopolare, concorre a ristabilire le condizioni di un'equilibrata convivenza sociale".